Lega Nazionale
La Lega nazionale nacque nel 1891, subentrando alla Pro Patria (fondata nel 1886 e sciolta a distanza di quattro anni), allo scopo di coltivare la lingua e la cultura italiana nei territori nazionalmente misti mediante l’operato di scuole, asili, biblioteche itineranti ecc. In alcune località vennero aperte a margine delle scuole slovene anche delle scuole italiane oppure sezioni in lingua italiana, mentre altrove l’italiano veniva insegnato come seconda lingua. Nel 1914 la Lega nazionale amministrava nell’intero territorio 76 tra asili e scuole elementari.
Le istituzioni della Lega nazionale facevano opera di snazionalizzazione tra i bambini sloveni e croati, un modus operandi che trovò piena espressione durante il periodo fascista, quando si videro affidate l’ulteriore compito di italianizzare i territori di recente acquisizione.
Cyril and Methodius Society
La società san cirillo e metodio, fondata a lubiana nel 1886, ebbe il gran merito di aver dato impulso alla scuola slovena. Lo scopo principale che si prefiggeva era quello della difesa nazionale. Si occupava della fondazione e del buon funzionamento delle scuole private e degli asili d’infanzia in quelle località che erano maggiormente sottoposte all’assimilazione tedesca o italiana. Otto anni più tardi veniva costituita anche la società san cirillo e metodio per l’istria, che organizzò quattro scuole in istria slovena.
Attivita scolastica / Do 1918
Nell’istria slovena le scuole popolari furono fondate tra il 1819 e il 1917. Da principio le lingue d’insegnamento furono il tedesco e lo sloveno. Nel 1849 un decreto stabilì che la lingua d’insegnamento doveva essere quella materna, dal 1867 secondo la legge fondamentale dell’impero quella materna doveva essere la lingua d’insegnamento nelle scuole elementari pubbliche. La dieta provinciale istriana emanò una propria legge, secondo la quale la lingua d’insegnamento era di competenza del consiglio scolastico provinciale. Ciò portò gli sloveni a scontrarsi con l’opposizione degli irredentisti italiani, che avevano potere decisionale in seno alla dieta, quando si trattava di fondare e far funzionare le scuole.
Nell’anno scolastico 1914/1915 esistevano nell’Istria Slovena, nei Brkini e nella zona di Ilirska Bistrica circa 50 scuole elementari.
Attivita scolasica/ 1919–1943
Al termine del primo conflitto mondiale tutte le scuole che a causa delle vicende belliche avevano operato con notevoli difficoltà, ripresero a funzionare normalmente con lo status che avevano acquisito sotto l’austro-ungheria. Nel 1923 venne accolta la riforma Gentile che eliminò progressivamente la lingua materna delle scuole slovene. Ebbe così inizio un genocidio linguistico senza pari nell’Europa di quel periodo, ed il calvario dei maestri sloveni: licenziamenti, trasferimenti, pensionamenti imposti. A partire da quell’anno i maestri che insegnavano ai bambini sloveni furono italiani o anche sloveni, che insegnavano in lingua italiana.
Educazione politica e premilitare
Il partito fascista inquadrava anche i bambini nella propria organizzazione. L’opera nazionale balilla (onb) era un’associazione a carattere culturale e ricreativo che aveva il compito di inculcare nei bambini il senso della disciplina e lo spirito militarista con l’educazione premilitare, rafforzando inoltre la loro condizione fisica. I bambini venivano suddivisi per sesso ed età: dai 6 ai 14 anni i maschi erano balilla, le femmine piccole italiane, dai 14 ai 18 i maschi avanguardisti e le femmine giovani italiane. Verso la metà degli anni trenta l’onb si trasformò in gil (gioventù italiana del littorio) che incluse anche i bambini più piccoli – i figli della lupa. In tal modo veniva realizzata una fascistizzazione forzata dei più giovani, che venivano iscritti nell’organizzazione appena entravano a scuola.
Gli appartenenti all’associazione avevano le divise. Ai bambini sloveni le divise venivano assegnate gratuitamente, dato che le autorità prevedevano che i genitori non le avrebbero acquistate. Infatti molti la rifiutarono, nonostante le forti pressioni esercitate sia sui genitori che sui ragazzi.