Spesso, in passato, è accaduto che i componimenti poetici e canori dessero una scossa ai vari popoli, sollecitandoli a prendere coscienza della propria appartenenza nazionale e accompagnandoli in rivoluzioni e guerre, tanto che intonando canti patriottici e rivoluzionari si è fatta letteralmente la storia. I due autori di versi patriottici più conosciuti della seconda metà dell'Ottocento sono Simon Jenko e Simon Gregorčič. Alcune loro poesie furono anche musicate e divennero amate a tal punto da entrare a far parte della tradizione popolare.

Nel periodo delle sale di lettura un ruolo particolare fu quello svolto dal canto corale, che con i suoi testi patriottici stimolava l'amore per la patria, il popolo e la lingua slovena, con canzoni sia popolari che d'autore. Negli anni della rinascita nazionale i compositori tendevano innanzitutto ad esaltare l'identità nazionale con arrangiamenti alla portata di una quanto più vasta cerchia di interpreti, tanto da farne brani che vengono eseguiti ancor oggi: l'accento veniva infatti posto su parole inneggianti alla patria e su una melodia in grado di risultare facilmente orecchiabile anche alle grandi masse.

Il periodo dei raduni e della rinascita nazionale era accompagnato dalle musiche dei fratelli. Ipavec di Št. Jurij in Stiria, tutti e due medici.
Simon Gregorčič (1844–1906) era molto popolare già nel suo periodo. L'espressione semplice e la melodicità dei suoi versi gli valsero l'appellativo di Usignolo goriziano
Sulle cartoline della Grande guerra comparivano spesso i versi di Gregorčič.
Simon Jenko (1835–1869) pubblicò la poesia Naprej (Avanti) nel 1860. Musicata da Davorin Jenko diventò messaggero della nuova era ed espressione delle aspirazioni slovene all'unificazione. Naprej zastava slave (Avanti, bandiera slava) diventò il primo inno nazionale degli sloveni.
Nel 1862 Simon Jenko scrisse la poesia Buči morje Adrijansko (Muggisci mare Adriatico) che diventò, specie dopo essere stata musicata, un inno per gli sloveni del Litorale e del Triestino.
Miroslav Vilhar (1818–1871), nato a Planina, vissuto a Kalc presso Knežak, è il poeta del risveglio nazionale della Notranjska. Le sue poesie, da lui anche musicate, erano molto amate ragion per cui oggi fanno far parte del patrimonio popolare.
Nel 1906 Vilhar fu il terzo sloveno ad avere un monumento a Postojna.
Fran Venturini (1882–1952), insegnante, direttore di coro e compositore, nato a Bagnoli. Nei primi vent'anni di questo secolo svolgeva un grande lavoro in campo culturale nel comune di San Dorligo della Valle. Compose brani di musica corale sacra come anche per le voci bianche.