Fino a 1947

Nei primi dieci anni del secondo dopoguerra aziende e fabbriche furono oggetto di grandi cambiamenti e la maggior parte continuò a lavorare pur cambiando nome, proprietario e anche attività; in altri casi, invece, andarono incontro alla chiusura o all’accorpamento a realtà neocostituite che si occupavano di nuove attività. Le industrie più progredite erano quella alimentare (Isola, Capodistria), navalmeccanica (Pirano, Capodistria) ed estrattiva del sale (Sicciole e Strugnano), seguite dagli spazzolifici (Capodistria).

Dopo la Seconda guerra mondiale la maggior parte delle industrie riprese le proprie attività. Le condizioni di lavoro erano difficili, per cui i livelli produttivi si mantennero bassi e la crescita stentò a decollare. I proprietari degli stabilimenti risiedevano nella zona A oppure in Italia ed erano pronti a onorare gli impegni verso le proprie aziende alla condizione di poterne smerciare i prodotti nella zona A, cosa che l’Amministrazione militare dell’armata jugoslava (VUJA) non permise. I decreti varati dalle nuove autorità al potere trasferirono tutte queste aziende alla Commissione per l’amministrazione del patrimonio nazionale (KUNI). In seguito, nel 1947, gli impianti industriali subirono un duro colpo durante i preparativi in vista dell’istituzione del Territorio libero di Trieste: i macchinari furono in gran parte smontati e portati in Jugoslavia e la stessa sorte toccò alle attrezzature della miniera locale e al grosso della flotta di pescherecci, con conseguente ulteriore  aumento dei livelli di disoccupazione e ulteriore calo della produzione. L’altro grande cambiamento arrivò nel 1951 con la nazionalizzazione delle realtà economiche e l’introduzione dell’autogestione dei lavoratori.

Isola, sullo sfondo fabbrica Arrigoni. Fu messa in piedi dalla società austriaca Warhanek nel 1881. Nel 1925 passò alla triestina Arrigoni cosicché anche nel dopoguerra la direzione generale era a Trieste. Lavorava pesce fresco e salato, verdura, produceva salsa di pomodoro, marmellata e brodo in dadi.
Isola, sullo sfondo fabbrica Arrigoni. Fu messa in piedi dalla società austriaca Warhanek nel 1881. Nel 1925 passò alla triestina Arrigoni cosicché anche nel dopoguerra la direzione generale era a Trieste. Lavorava pesce fresco e salato, verdura, produceva salsa di pomodoro, marmellata e brodo in dadi.
La fabbrica De Langlade venne fondata nel 1897 dalla Società C. Depangher. Nel 1925 fu acquistata dalla società genovese De Langlade. Così la sede della casa madre era a Genova, la succursale a Trieste mentre la fabbrica come tale sorgeva a Capodistria. Nel 1957 cambiò nome in Ikra e due anni dopo chiuse.
La fabbrica De Langlade venne fondata nel 1897 dalla Società C. Depangher. Nel 1925 fu acquistata dalla società genovese De Langlade. Così la sede della casa madre era a Genova, la succursale a Trieste mentre la fabbrica come tale sorgeva a Capodistria. Nel 1957 cambiò nome in Ikra e due anni dopo chiuse.
La fabbrica di sapone Salvetti venne fondata nel 1876 come fabbrica di vetro. Nel 1910 nacque l'impresa con una gamma di produzione diversa. Si producevano sapone, detersivo, soda ecc. Dopo la guerra cambiò nome in Ex Salvetti per chiudere nei primi anni Sessanta.
La fabbrica di sapone Salvetti venne fondata nel 1876 come fabbrica di vetro. Nel 1910 nacque l'impresa con una gamma di produzione diversa. Si producevano sapone, detersivo, soda ecc. Dopo la guerra cambiò nome in Ex Salvetti per chiudere nei primi anni Sessanta.
Il cantiere navale San Giusto di Pirano tra le due guerre. Vi si costruivano anche navi a motori e unità da carico più grandi. Nel 1948 con il nuovo proprietario lo stabilimento prese il nome di Piranska brodogradilišta (Cantiere navale di Pirano), nel 1954 divenne Ladjedelnica Piran, che sopravisse per ancori soli dieci anni.
A Capodistria c'erano dopo la guerra due cantieri navali: uno era proprietà del capodistriano Nicolò Depangher, l'altro era l'Istria, del quale era titolare una società per azioni bolognese. Le direzioni di tutte gli stabilimenti si trovavano a Trieste. Presto dovettero chiudere i batenti.
Mattonificio Nardone di Isola, intitolato al proprietario venuto dal Friuli nel 1900. Nel 1947 se ne andò a Trieste e un’anno dopo l’impresa cambiò nome in Ruda.
A Capodistria gli spazzolifici era un ramo molto forte. Nel dopoguerra continuarono con l’attività tre spazzolifici che fabbricavano in primo luogo scope, spazzole e pennelli. Dopo il 1947 gli impianti dalla proprietà vennero nazionalizzati: la Schnabl venne integrata nella Stil, dalla proprietà Marzari nacque nel 1951 la Fabbrica di scope, spazzole e pennelli alla quale si associò anche lo stabilimento Jaksetich e che più tardi diede origine alla Iplas.
La miniera di carbon fossile di Sicciole venne istituita nel 1936 dalla Società anonima carbonifera Arsa di Arsa con sede a Roma. Dopo la guerra la sua attività veniva spesso sospesa a causa di allagamenti. Chiuse definitivamente nel 1970.
La miniera di carbon fossile di Sicciole venne istituita nel 1936 dalla Società anonima carbonifera Arsa di Arsa con sede a Roma. Dopo la guerra la sua attività veniva spesso sospesa a causa di allagamenti. Chiuse definitivamente nel 1970.

Dopo il 1947

Nel 1947 cominciarono a sorgere nuove imprese dedite ad altrettanto nuove attività: a Capodistria nacquero la società di trasporti Adrija (trasporto passeggeri), l’Intereuropa (trasporto merci) e la Stil (mobili), a Pirano invece l’Agmarit (trasporto marittimo), a Portorose la Začimba, a Isola la Mehanotehnika (giocattoli) e a Decani (Dekani) la Lama (serrature e ferramenta).

Nel 1951 anche nel circondario istriano, come già in tutta la Jugoslavia, venne introdotta l'autogestione dei lavoratori. Il 3 febbraio di quell’anno fu approvato il decreto che per il tramite dei consigli operai affidava la gestione delle imprese ai collettivi di lavoro. In marzo si svolsero le elezioni dei membri dei consigli, che avrebbero assunto la gestione delle aziende. In quelle private i lavoratori ebbero dapprima il diritto di gestire il processo decisionale di concerto con il proprietario, ma ben presto furono anch’esse parificate alle imprese in mano ai comitati distrettuali.

La Società dei trasporti Adria venne fondata il 5febbraio del 1947 come erede della Società dei trasporti Capodistria nata nell'autunno del 1946. Il suo parco macchine contava inizialmente 10 camion. Nel 1948 si acquistò il primo autobus. Nel 1954 la ditta assunse il nome di Slavnik Capodistria.
Nuova stazione degli avtobus fu messa in funzione nel 1950.
Trattore Fiat – primo veicolo dell'Intereuropa, fondata il 10 febbraio del 1947.
Prodotti della fabbrica Fructus di Capodistria. La ditta venne fondata nel 1908 con il nome di Conti Caldo C.A. e produceva salsa di pommodoro e salumi. Sotto l'Italia ne diventò proprietario il Consorzio agrario, dopo la guerra passò sotto la gestione della Cooperativa economica e prese un nuovo nome.
Nuova cantina vinicola della ditta Vino.
A ricordo dell'assunzione della gestione delle imprese sulle facciate comparvero lapidi commemorative.
La fabbrica di giocattoli Mehanotehnika di Isola venne fondata il primo novembre del 1952.
Il primo giocattolo – il meccano che diede il nome alla fabbrica.
La Lama, fabbrica di serrature e ferramenta con sede a Decani, nacque con il decreto del 28 dicembre 1953. Inizialmente operava nella casa del cooperatore.
La Lama, fabbrica di serrature e ferramenta con sede a Decani, nacque con il decreto del 28 dicembre 1953. Inizialmente operava nella casa del cooperatore.