Il fascismo si conquistò il potere con la violenza. Nella Venezia Giulia la sua ascesa ebbe inizio con l’incendio del Narodni dom, sede delle organizzazioni slovene di Trieste. I maggiori nemici erano considerati il partito dei lavoratori e il movimento nazionale sloveno-croato, motivo per cui le squadre fasciste, a Trieste istituite e guidate da Francesco Giunta, prendevano d’assalto e incendiavano le sedi delle organizzazioni slave e operaie, le case di cultura, le biblioteche, le palestre, le tipografie. La violenza fascista si intensificò nel periodo pre-elettorale e durante le elezioni: quelle parlamentari del 1921 furono le più sanguinose, in quanto la gente si ribellò con iniziative spontanee alle squadre fasciste.

Il 13 luglio 1920 gli squadristi guidati da Francesco Giunta incendiarono il Narodni dom di Trieste, sede principale dell'attività economica e culturale degli Sloveni del comprensorio di Trieste.
Il 13 luglio 1920 gli squadristi guidati da Francesco Giunta incendiarono il Narodni dom di Trieste, sede principale dell'attività economica e culturale degli Sloveni del comprensorio di Trieste.
Gli interni distrutti della scuola slovena.
Gli ambienti distrutti del giornale operaio Il Lavoratore.
Edinost, 12 aprile 1921.
La sede elettorale di Knežak. Il 1921 resterà nella storia di queste terre per la violenza perpetrata dai fascisti nel giorno delle elezioni politiche e che generò scontri e vittime da ambo le parti.
Schede elettorali per le elezioni del 1921.
Schede elettorali per le elezioni del 1921.
I fascisti si vendicarono dell'opposizione degli elettori.
Il 15 maggio 1921 gli abitanti di Marezige si opposero spontaneamente ai provocatori fascisti: li presero a sassate, uccidendone tre.
Il 15 maggio 1921 gli abitanti di Marezige si opposero spontaneamente ai provocatori fascisti: li presero a sassate, uccidendone tre.
Nel febbraio del 1923 si tenne il processo contro i contadini rivoltosi e contro 8 fascisti. Questi ultimi furono assolti, mentre 8 abitanti del villaggio vennero condannati a pene detentive che andavano dagli 8 mesi ai 4 anni.