La carta stampata fu molto importante per diffondere le idee del Fronte di liberazione e incoraggiare la gente a lottare contro l’occupatore.
Per tutto il periodo degli scontri rimasero in funzione nel Litorale meridionale delle tipografie a ciclostile che riproducevano in gran numero il materiale propagandistico – volantini, giornali, fogli inneggianti alla liberazione e altri opuscoli. Fino alla capitolazione dell’Italia ne furono attive due nella zona dell’Istria slovena, dei colli Brkini e di Ilirska Bistrica: nell’Istria slovena vi era infatti la tipografia del Litorale meridionale, più tardi denominata “Naš dom”, mentre alle necessità del circondario di Ilirska Bistrica provvedeva la “Bistra”. Dopo la capitolazione dell’Italia “Naš dom” continuò la propria attività, pur cambiando il nome in “Snežnik”. Nell’aprile del 1944, per sopperire alle necessità dell’organizzazione femminile, venne fondata anche la tipografia “Žena”. Nel frattempo, nel marzo del 1944 il comitato circondariale del Fronte di liberazione dei Brkini aveva fondato la tipografia a ciclostile “Slavnik”, mentre nei sobborghi di Trieste era attiva dal dicembre del 1943 la tipografia “Morje” (it. Mare), che poi si trasferì in città.
Nel giugno del 1944 ebbe luogo una riorganizzazione delle tipografie del Litorale e da allora in poi dell’attività delle tipografie a ciclostile e delle stamperie partigiane si occupò la tipografia regionale del partito comunista sloveno per il Litorale. In quel periodo, tra l’altro, per cause dovute ad azioni cospiratorie vennero introdotti numeri e lettere per indicare le varie tipografie: la “Snežnik” divenne così F-35, la “Slavnik” N-43 e la “Morje” O-44.